La serie Olympus OM
Il sistema OM comprendeva (anzi comprende) tutta una serie di accessori che supportano il fotografo nell'attività, come
gli obiettivi di diversa focale e le relative custodie.
OM1n e OM2n
La punta di diamante del sistema per parecchi anni è stata appunto la OM-1n, macchina completamente manuale
la pila serve solo per alimentare l'esposimetro TTL, tutta l'esposizione è demandata al fotografo permettendo un
completo controllo della fotografia. Infatti come si può vedere dalle seguenti illustrazioni, il mirino non presenta altro
che una indicazione se l'esposizione è sopra o sotto la media indicata dall'esposimetro.
Questi sono i principali comandi della OM-1n:
Macchina estremamente versatile e robusta, è in grado di rendere al meglio in qualunque condizioni, io l'ho usata
in mezzo al mare su un gommone oppure in mezzo al deserto,
col freddo della montagna o al caldo della spiaggia,
ha preso anche qualche colpo, ma è sempre stata in grado di scattare.
Appena seguente la OM-1n è arrivata la OM2-n praticamente uguale alla precedente ma con la possibilità di
automatizzare il tempo esposizione, calcolandolo sulla base del diaframma impostato e della luce presente, questa
opzione è comunque disattivabile
ecco i principali comandi della OM2-n che come si vede sono praticamente uguali a quelli della OM1-n con la differenza
che la ghiera dei tempi di esposizione viene disattivata ponendo il selettore su AUTO
Posizionando su MANUAL il selettore principale (AUTO/MANUAL/OFF) nel mirino si vede l'indicatore dell'esposimetro come
nel caso della OM-1n posizionadolo su AUTO invece nel mirino
appare la scala dei tempi
e la lancetta dell'esposimetro indica
il tempo che l'automatismo calcola in base al diaframma impostato. Al momento dello scatto però entra in gioco un altro importante
componente della OM2-n: il disegno che è riportato sulla tendina dell'otturatore,
le fotocellule che controllano l'esposizione sono poste subito dietro l'obbiettivo e guardano appunto verso l'otturatore
come lo specchio si alza l'esposizione viene calcolata dall'esposimetro
direttamente sul disegno e quindi con precisione e l'otturatore si apre, in più le fotocellule misurano la quantità di luce che cade
sulla pellicola, provocando la chiusura dell'otturatore quando il circuito ha valutato se la quantità di luce è sufficiente
per far apparire l'immagine sulla pellicola, in questo caso è possibile ottenere delle foto notturne molto suggestive.
Una cosa importante da notare, che il selettore AUTO/MANUAL/OFF ha una quarta opzione CHECK/RESET: se ci sono pile nella fotocamera posizionandolo
su questa opzione si accende una luce rossa che indica la carica delle pile, e in caso le stesse fossero scariche (o assenti) sblocca
lo specchio che in assenza di alimentazione premendo il pulsante di scatto si blocca in posizione sollevata, e viene appunto sbloccato da
questa posizione della levetta.
Per un certo periodo fu prodotta una OM2S dove la S stava per SPOT PROGRAM dotata di un esposimtro spot più sofisticato
OM-4 (OM-4 Ti)
Attorno al 1984 Olympus produce una fotocamera veramente innovativa la OM-4 (anche in versione con carrozzeria in Titanio chiamata OM4 Ti)
Automatica a priorità di diaframma e manuale, munita di un esposimetro veramente completo per essere on board.
Il comando dei tempi in manuale era effettuato con la classica ghiera alla base dell'obiettivo.
Ma soprattutto era la disposizione dei comandi dell'esposimetro era di una comodità unica.
Questo era ciò che appariva nel mirino in manuale
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E qui cosa apppariva nel mirino nella modalità auto, auto-spot ed auto-spot-hi-low
L'uso di questo esposimetro era così completo, da rendere necessario un secondo manuale di istruzioni, solo
per quello. In più la fotocamera aveva la possibilità di scattare con un tempo meccanico di 1/60 anche senza le batterie.
La OM4 Ti veniva prodotta i due differenti colorazioni Nera e "Champagne" cioè un cromato tendente al dorato.
OM-3 (OM-3 Ti)
Sempre attorno al 1984 Olympus contemporaneamente alla OM-4, viene prodotta una fotocamere apparentemente identica
ma completamente meccanica e quindi manuale, (anche in versione con carrozzeria in Titanio chiamata OM3 Ti)
Anchessa munita dell esposimetro della OM4.
Questo era ciò che appariva nel mirino nelle modalità normale, spot, spot-low ed spot-hi
Anche in questo caso l'uso di questo esposimetro era così completo, da rendere necessario un secondo manuale di istruzioni
OM-2000 (OM-PC)
Tra gli anni 1997 e 2002 la serie OM a pellicola si concluse con un modello 2000 (PC per il mercato americano)
pur essendo dotata di un discreto esposimetro SPOT era in realtà, una fotocamera base, che della serie OM,
aveva solo l'attacco degli obbiettivi, unica particolarità, era il colore grigio che imitava quello delle OM3-Ti,
la cosa che si notava sopratutto, la ghiera dei tempi posta sulla parte superiore e non nel bocchettone come le vere OM,
addirittura si dice non venne fabbricato da Olympus ma da Cosina, una marca di fotocamere meno blasonata.
Obiettivi alternativi
Zenith MTO500
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