Obiettivo lavoro
Leggiamo sui giornali e, quotidianamente, veniamo aggiornati dalla
televisione dei problemi legati al mondo del lavoro e, soprattutto, della
disoccupazione sempre più crescente dei giovani. Da qualche anno e, con
sempre maggiore frequenza, le aziende ricercano neo laureati per brevi
stage, allo scopo di formarli per poterli inserire facilmente all'interno della realtà
lavorativa continua. La legge che regolamenta questo tipo di contratti
risale al 1998, ci sono state poi successive modifiche sino ad arrivare al
2011 e prevede la formazione con affiancamento di un "tutor"aziendale.
Si deve tenere anche conto che durante questo periodo, che può durare sei
mesi, eventualmente rinnovabili sino ad un anno, lo stagista non matura
né permessi né ferie, tantomeno gli spettano giorni di malattia. Purtroppo
e molto spesso, ci si trova di fronte ad una situazione ben diversa: spesso
i giovani vengono chiamati perché l'Azienda necessita di manovalanza a
costo quasi "zero" oppure per avere personale a cui far svolgere mansioni
dequalificanti. Il risultato che si ottiene è quello di avere una persona
con molto entusiasmo di apprendere, all'inizio, ma con il passare del tempo
lo stesso sarà sempre meno incentivato e resterà in attesa della scadenza
del contratto se non troverà qualche altra soluzione facendo in modo di
andarsene prima della scadenza del contratto. Tempo fa uno scienziato
suggeriva ai suoi collaboratori che svolgevano ricerche sul campo, del
tipo l'osservazione di animali, di non commettere l'errore di dare un nome
a ciascuno di loro, in quanto si correva il rischio di affezionarsi e di rendere più
difficile il distacco nel momento in cui le ricerche si sarebbero concluse, ma
di identificare gli animali con le lettere dell'alfabeto greco. Mi è venuto in
mente questo consiglio pensando a tutti i ragazzi che, in questi ultimi anni,
ho visto entrare entusiasti e uscire demoralizzati, dalle porte degli uffici
di società e professionisti che offrono questo tipo di apprendistato fasullo.
La legge, pensata con propositi nobili, non è evidentemente perfetta lasciando
eccessivo spazio alla "fantasia" delle aziende senza proteggere nessuno
dei giovani, garantendo, si, a loro, una paga minima, ma fasullo in quanto
non compensa il tempo perduto nella speranza di costruire il proprio futuro.
Enrica Quaglia
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